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LA NOSTRA CONFRATERNITA - 15

Indice:
San Giovanni Battista, profeta di mondi diversi Appuntamento con il Patrono  -  Mons. Alberto Tanasini  -  Mons. Giacomo Barabino  -  Mons. Alberto Careggio  -  Mons. Corsanego: 50° di sacerdozio  - Pio VII e la Madonna di Savona  -  Û lûnäio do Baciccia  -  O Battista

L'ANGOLO DEL GOVERNATORE ECCLESIASTICO

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San GIOVANNI  BATTISTA, 
profeta di mondi diversi

Carissimi confratelli, consorelle, amici, 
una volta di più siamo invitati a celebrare insieme la figura di San Giovanni Battista, il patrono della nostra Confraternita e della nostra Chiesa.
San Giovanni Battista è (insieme a Maria) l’unico Santo di cui viene celebrata la festa non solo nel giorno della sua nascita al cielo (come avviene per tutti gli altri santi, e la festa della Decollazione di San Giovanni Battista è celebrata il 29 agosto), ma anche della sua nascita terrena.

Questa celebrazione è antichissima: essa risale addirittura al quarto secolo, quando venne fissata con maggiore precisione al 25 dicembre la data della nascita di Gesù, e quindi la data del suo concepimento il 25 marzo alla festa dell’Annunciazione, e infine proprio in riferimento al racconto dell’Annunciazione, che parla di Elisabetta al sesto mese, la data della nascita di San Giovanni Battista è stata fissata al 24 giugno.

Il Vangelo ha infatti messo in relazione la figura di Giovanni con quella di Gesù, nei primi due capitoli del Vangelo di Luca, nei quali incontriamo questo straordinario dittico, che aveva lo scopo di far risaltare la superiorità di Gesù sul Battista, ma che nello stesso tempo ha messo in evidenza la figura del Battista e della sua famiglia, formata da persone che vivevano sino in fondo la loro fede, nella docilità al Signore e alla Sua grazia.

Sul piano storico, la figura del Battista è ricordata anche al di fuori dei Vangeli, per esempio da Giuseppe Flavio, che nelle “antichità Giudaiche” ricorda la sua predicazione appassionata e il fatto che Erode lo fece mettere a morte “per evitare disordini”. 

Ho voluto ricordare due anni or sono come questo Santo possa essere veramente un grande vincolo di unità fra le chiese cristiane e persino fra religioni diverse. E’ un vincolo di unità fra chiese diverse, perché il fatto che di lui si parla nei Vangeli è all’origine della venerazione che egli riceve in tutte le antiche chiese cristiane di Oriente e di Occidente, ed è patrono poi di innumerevoli chiese locali, fra le quali per l’Italia ricordiamo Torino, Firenze, Imperia, mentre Genova gli tributa una venerazione speciale perché ritiene di conservarne la reliquia del corpo, portato in città dall’Oriente all’epoca delle Crociate.

Egli tuttavia è anche il profeta che storicamente potrebbe costituire un punto di collegamento fra l’ebraismo e il cristianesimo, per la piena consonanza della sua predicazione con il messaggio biblico, mentre egli costituisce già oggi un luogo di incontro fra il cristianesimo e l’Islam, per la venerazione che il Battista riceve nel Corano e per il fatto che la reliquia della testa viene venerata dai mussulmani nella grande moschea di Damasco.

Nella sua persona di asceta e di predicatore egli infine unisce mondi diversi: il mondo del deserto, del monachesimo, della vita interamente vissuta in Dio, dell’ascesi più estrema nel vestito e nel cibo; e il mondo dell’azione e dell’attività umana quotidiana e ordinaria. Ricordiamo che forse è stato al monastero esseno di Qumran, ma poi lo avrebbe lasciato, per predicare alle folle un battesimo di penitenza non distante di lì, sulle rive del Giordano: chiedendo alla gente che accorreva a lui non di lasciare il mondo, ma di operare bene nel mondo.

La figura di Giovanni è ricca di insegnamenti per noi. Giovanni ha preparato la via del Signore, Giovanni ha insegnato ai propri discepoli a pregare, Giovanni ha suscitato un movimento di penitenza con la sua predicazione e il battesimo nel Giordano, che ha preparato da vicino la predicazione di Gesù e il battesimo cristiano.

Ed è in questo spirito che ci disponiamo a celebrare insieme e con grande solennità la sua festa, che sentiamo anche come la nostra festa. Come ogni grande festa, essa ci unisce a tutti coloro che l’hanno celebrata nei secoli, a tutti coloro che la celebrano oggi in ogni angolo della terra,  e a quanti continueranno a celebrarla nelle generazioni future.

A tutti, l’augurio più affettuoso già di una buona estate!

Don Giovanni Cereti

 


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L'ANGOLO DEL GOVERNATORE SECOLARE


APPUNTAMENTO CON IL PATRONO

 

Cari Confratelli, non posso esimermi dal ricordare la bellissima celebrazione che la nostra Confraternita ha dedicato al nostro caro Governatore Ecclesiastico Emerito Mons. Sebastiano Corsanego il 25 aprile u.s. in occasione del 50° Anniversario della Sua prima S.Messa.

Di questo evento si è già scritto in queste pagine ma io desidero qui sottolineare in modo particolare l’affettuosa  partecipazione dei Confratelli, delle Consorelle e degli  Amici della Confraternita che si sono stretti intorno al nostro caro Sebastiano, tributandogli un vero plebiscito di affettuosità, di stima profonda ed un ringraziamento, toto corde, per quanto Egli ha fatto per la nostra Confraternita e per ciascuno di noi.

E’ stata una giornata colma di sentimenti di gratitudine e di affetto, come si riserva solo ai veri amici.

Per tutto questo, ancora una volta, caro Sebastiano, ti ringraziamo!

Vi preannuncio che il 24 giugno avrà luogo l’Assemblea Generale per l’approvazione del bilancio di chiusura dell’esercizio 2003, alla quale siete tutti caldamente invitati a partecipare, prima dell’inizio della celebrazione della Festa del nostro S.Patrono.

Ecco alcune anticipazioni sul programma che è stato deliberato.

Alle ore 18, come di consueto, avrà luogo la S. Messa, presieduta dal Cardinale Giovanni Canestri.

Nelle more del tradizionale rinfresco offerto dalla Confraternita, avrà inizio la rappresentazione di un “colloquio”, frutto della creatività del nostro Priore Mons. Raffaello Lavagna, che avendo come protagonisti Papa Giulio II (nato ad Albissola  della famiglia Della Rovere) ed il grande Michelangelo, tratta il conferimento dell’incarico per affrescare la Cappella Sistina.

Questo lavoro è stato rappresentato per la prima volta, riscuotendo un vivo successo, lo scorso aprile a Savona nell’ambito delle manifestazioni, incluse nei programmi di “Genova 2004 - Capitale della cultura europea”, organizzate  per celebrare  l’Anniversario del 500° anno della elezione di Giulio II a Sommo Pontefice.

Da parte nostra, che abbiamo in animo di dedicare ai Papi liguri un ciclo di conferenze integrate da  alcune  visite ai “segni” da loro lasciati in Roma, ci è parso opportuno dare inizio a questo programma prendendo le mosse da detto Anniversario.

La serata si concluderà con un Concerto dell’Ensemble Roma Classica che eseguirà una  PAGANINIANA - programma creato ad hoc per la nostra festività, che comprende alcune  creazioni del nostro grande Niccolò Paganini.

Gli esecutori, che sono tutte prime parti di S.Cecilia, assicurano l’eccellenza del Concerto che vuole essere un nostro  omaggio al genio del grande violinista. genovese.

Mi auguro che parteciperete numerosi a questa giornata che costituisce l’apice dell’anno di  attività confraternale.

Con amicizia     Alberto Urbinati

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Mons. ALBERTO TANASINI
Vescovo di Chiavari
Mons. Alberto Tanasini, nuovo Vescovo di Chiavari, ha fatto solenne ingresso nella Basilica di N.S.dell’Orto il 16 maggio.
L’annuncio della nomina di Mons.Tanasini a Vescovo di Chiavari è stato dato direttamente dal Card.Bertone leggendo una nota del Nunzio Apostolico in Italia, Mons.Romeo.
Mons.Tanasini, nato a Ravenna, è sempre vissuto a Genova ove nel 1969 è stato ordinato Sacerdote. Laureato in Diritto Canonico, ha ricoperto diversi incarichi nella Diocesi di Genova. Nel 1996 ha ricevuto l’ordinazione episcopale e dal Card.Bertone è stato nominato Vicario Generale, confermandolo Vescovo Ausiliare.
Il nuovo Vescovo di Chiavari è stato definito dal Card.Bertone “un carattere sereno, equilibrato, capace di vera amicizia. La sua formazione giuridica è accompagnata da un non minore senso pastorale in tutte le situazioni”.

Mons. GIACOMO BARABINO

lascia la sua diocesi



Mons. Giacomo Barabino, dopo 15 anni di servizio pastorale nella Diocesi di Ventimiglia-SanReno passa il “testimone” a Mons.Careggio. Mons.Barabino ordinato Sacerdote dal Card.Siri, nel 1953, fu segretario del Cardinale, incarico che ricoprì per 21 anni. Nel 1974 ricevette l’ordinazione episcopale, come Vescovo Ausiliare dell’Arcivescovo per la Diocesi di Bobbio. Quando questa Diocesi fu incorporata con quella di Genova, Mons. Barabino fu nominato nel 1988 Vescovo di Ventimiglia-San Remo, Diocesi dell’estremo ponente ligure, che si estende dal confine con la Francia alla catena alpina del Piemonte e alla Val Tanaro.
Mons. Barabino ha salutato il suo clero ed i fedeli in occasione di due commoventi celebrazioni a Ventimiglia e San Remo, dove continuerà a risiedere.

 

Mons. ALBERTO CAREGGIO

a Ventimiglia-San Remo


Il 9 maggio ha fatto solenne ingresso a Ventimiglia per prendere ufficialmente possesso della Diocesi di Ventimiglia-SanRemo, Mons. Alberto Maria Careggio, lasciata la Diocesi di Chiavari.
Mons. Careggio, prima di essere ordinato Sacerdote, ha lavorato, come operaio, nello stabilimento della “Cogne”.
Tutta la sua attività pastorale, prima di essere Vescovo, è stata svolta nella Valle d’Aosta: la sua Cafarnao. Giornalista, Direttore del Settimanale diocesano della Curia di Aosta, è autore di numerose pubblicazioni e ricca è la sua bibliografia. 
E’ stato il grande cerimoniere-organizzatore delle vacanze estive che il Papa ha trascorso nella Valle d’Aosta.

 


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Mons. CORSANEGO: 50° DI SACERDOZIO

La “Messa d’Oro” di Mons. Sebastiano Corsanego è stata ricordata prima con una affettuosa e sentita partecipazione alla celebrazione liturgica e poi con una non meno calorosa agape fraterna. E’ stata (lo ha sottolineato il nostro Governatore secolare) “una giornata colma di sentimenti di gratitudine e affetto, come si riserva solo ai veri amici”. 

Nella sua omelia Mons. Corsanego ha ricordato che “quando Gesù ci chiama al suo servizio rimane sempre con noi. Non si tratta quindi di avere una grazia, e molto grande, necessaria allo svolgimento della missione ricevuta”. Mons. Corsanego ci ha poi sollecitato alla preghiera, ricordandoci che Dio ascolta le nostre preghiere e ben al di là delle nostre attese. Ha inoltre evidenziato, sul tema delle Confraternite, un inaspettato risveglio con la partecipazione di moltissimi giovani, come la positività delle informazioni e dei rilievi recentemente offerti dalla prestigiosa Mostra alla Biblioteca Nazionale dal suggestivo titolo “ConfraterSum”, ossia “Sono Confratello”. Ha Concluso ringraziando per quanto si è aggiunto al momento liturgico, doni compresi, e ripetendo che “Dio ascolta le nostre preghiere, ben al di là di quanto noi possiamo sperare”.

Il Governatore Secolare Emerito, Pier Giuseppe Magnani, dal canto suo ha voluto ricordare, per la circostanza, il lavoro comune di tanti anni nonché il “taglio spirituale” avuto dal Governatore Ecclesiastico Corsanego quando si dovevano prendere importanti delibere: era quello il più prezioso contributo avuto di “poterne beneficiare ad omnia!”                                        

Due dei “meno giovani” Confratelli, Bruno Solari e Dino Chiaffarino, ci hanno lasciato di Mons. Corsanego questa loro testimonianza.

”Uomo di grande bontà d’animo – dice Solari -  sensibile ai problemi altrui; sempre disponibile e prezioso consigliere”.

La “Messa Giubilare” di Mons. Sebastiano – annota Chiaffarino – mi ricorda l’incontro di oltre mezzo secolo fa di Papà Camillo con mio padre, in occasione della Prima Messa di Don Sebastiano nella Casa paterna. Papà Camillo, un vero “leone” dell’Azione Cattolica al tempo del Cardinale Minoretti e di Mons.Reverdini, era tanto orgoglioso di aver quel figlio giovane Sacerdote. Da Genova a Roma mi sono reincontrato con Sebastiano Confratello e Governatore Ecclesiastico successivamente, al quale ho sempre offerto la mia collaborazione”.

L’agape fraterna, come accennato, ha concluso la giornata.


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PIO VII E LA MADONNA DI SAVONA

(continuazione e fine dal nr.13 di febbraio e marzo)

La Corona donata nel 1770 alla Madonna dal Capitolo Vaticano è rimasta per lungo tempo, con altri oggetti preziosi, in un solaio di Palazzo Ismardi. Non si conosce, di preciso, quando ha fatto ritorno al Santuario. Indubbiamente nel suo nascondiglio è rimasta ancora almeno due anni. Lo si ricava dal fatto che nel 1800 fu data, insieme a due calici, in pegno per un prestito di 2000 lire, regolarmente saldato nel 1807.
Cosicché la corona che ora cinge il capo di N.S. della Misericordia, in virtù di eventi sorprendenti, è quella donata tramite il Capitolo di San Pietro di Roma.
La particolare devozione, a N.S. della Misericordia, del Papa Pio VII sembra collegarsi ad un fatto straordinario, originato in certo qual modo dalla nostra istituzione.
Infatti il 3 luglio 1809, due giorni prima dell’arresto e deportazione di Pio VII,  “un buon prete Cappellano della Chiesa dei Genovesi in Roma” (Giuliano Amalberti?) travestito da servo, trovò modo di introdursi nel palazzo Apostolico e, superate molte resistenze, ammesso all’udienza del Papa. Prostratosi innanzi a Sua Santità, colle lacrime agli occhi, gli disse che per quanto grande fosse il dolore suo e di tutta Roma per le tribolazioni patite dal Pontefice e per le maggiori che si preparavano, ancor maggiore era, tuttavia, la confidenza che il Papa, per intercessione di Maria Santissima dovesse esserne liberato. Dio gli aveva ispirato il pensiero di offrire a Sua Santità una immagine di Lei, quale si venerava in Savona sotto la dolce invocazione di Madre di Misericordia. Il Papa commosso gradì l’augurio, baciò l’immagine e la ripose.
Nella deportazione del 1809, della quale abbiamo già accennato, il Santo Padre giunse a Savona, in casa Sansoni. I domestici ebbero un bel da fare a spolverare la sottana, dopo un così lungo viaggio al sole d’agosto, da  Roma a Grenoble e, quindi, a Savona. Finquando in un taschino sul petto, a sinistra, venne da loro trovata una devota immagine: era l’immagine fedele di Nostra Signora della Misericordia, qual si venera al Santuario di Savona.
Pio VII fu sempre grato alla Madonna della Misericordia. Quando fu restituito al Suo trono non dimenticò mai nessuno dei Savonesi che lo avevano aiutato.

Ernesto Cicardi

Le notizie per questo breve nota-ricordo hanno la loro autorevole fonte da appunti tratti dall’opera di Domenico Martinengo nel suo volume di fine ‘800 dal titolo: “Pio VII in Savona”.


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Lo spazio del nostro “Lunaio” del mese di maggio il Bacciccia lo ha donato a quattro avvenimenti che sono proprio, almeno due, fuori dal comune, da sottolineare con il classico evidenziatore in modo del tutto particolare. Li presenta il nostro Bacciccia con un certo ordine preferenziale nello spazio doppio che, per la circostanza, è stato riservato al “Lunaio”.


SAN LUIGI ORIONE

Il 16 maggio in Piazza San Pietro Giovanni Paolo II ha fatto iscrivere nel Libro dei Santi il nome di Luigi Orione, il Sacerdote tortonese “Eroe della carità a Genova ed in tutto il mondo”. Quale “logo” della sua Piccola Opera della Divina Provvidenza ha messo “Instaurare omnia in Cristo”.
La Chiesa e la Società  - ci ha lasciato quale suo insegnamento – hanno oggi più che mai bisogno di anime grandi, che amino Dio ed il prossimo senza misura, che si consacrino come vittime della carità: è solo la carità a salvare il mondo. Le sue opere, che fa nascere in tutto il mondo, sono il frutto della carità e della sua collaborazione con i laici, amici e benefattori.
La nostra Confraternita, quando Don Orione nel 1980 venne proclamato Beato, gli dedicò un suo Quaderno, autore il Direttore di questo periodico, dal titolo “Don Luigi Orione: i genovesi raccontano”.

CARD. GIUSEPPE SIRI

Nella Cattedrale di San Lorenzo a Genova il 6 maggio con una solenne cerimonia religiosa, presieduta dal Cardinale Bertone è stato ricordato a 15 anni dalla sua dipartita terrena il Cardinale Giuseppe Siri. Hanno partecipato alla concelebrazione i Monsignori Barabino e Grone, che del Cardinale furono i Segretari, Mons.Cicali suo grande collaboratore all’Auxilium, esponenti del Capitolo con Mons.Borzone, Autorità religiose e civili.
Nell’omelia il Card.Bertone ha ricordato la personalità sacerdotale ed episcopale del Card.Siri, la sua testimonianza al culto eucaristico ed il prezioso esempio che ci ha lasciato del suo incondizionato amore al Papa ed alla Chiesa.

 

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CONGREGAZIONE DELLA MADONNA 
DELLA MISERICORDIA DI SAVONA

Le Consorelle della Congregazione della Misericordia di Savona, in occasione della celebrazione della loro festa patronale, hanno assistito alla vestizione della nuova Consorella Giovanna Cereti Clavarino, che è entrata formalmente a far parte della Confraternita con la cerimonia eucaristica celebrata dal Governatore Ecclesiastico della Confraternita di San Giovanni Battista e Rettore della Chiesa.

La Priora, Maria Caterina Chiavari Marini Clarelli, accogliendo la nuova Consorella ha voluto sottolineare di affidare tutte le sue Consorelle alla Madonna affinché possano sperimentarne la  tenerezza e goderne della Sua materna Misericordia.

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MARIA VITTORIA BERRI






Mario e Maria Vittoria Berri li ricordiamo nell’anniversario della loro scomparsa. 
Il Confratello  Berri, Presidente emerito della Suprema Corte di Cassazione e del Consiglio Superiore della Magistratura, in tutta la sua vita è sempre stato l’applicazione sicura e costante del Vangelo. 
La moglie Maria Vittoria, il suo alter ego in campo familiare e particolarmente vicina anche in quello professionale, specie per le decisioni esterne che andava prendendo.
Decisioni non meno importanti della sua professione di giudice, che riguardavano non certo il diritto, ma le tante sfaccettature burocratiche di contorno.

La Congregazione della Madonna della Misericordia di Savona e la Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi in Roma ricordano nella preghiera questi loro ascritti.


Maria Felice Reich, nostra Consorella e webmaster del sito internet della Confraternita, ricorda che l’indirizzo del sito è: http://sgbg.interfree.it

Vi si possono trovare programmi, notizie e fotografie sia della Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi che della Congregazione della Madonna della Misericordia di Savona.

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O BATTISTA

I foeti che a mae voxe a veu contâ
son quelli do Vangelo. E se gh'è gente
ch'a credde de finî scandalizzâ
giûdicando o dialetto irriverente,
me permetto de fäghe ben notâ
che l'è mae vanto d'ëse ûn bon credente
e che, spesso, no son crestien ciù boìn
solo quelli che san parlâ latin.

Erode Antipa (che de Erode o l'esa
erede de 'na parte de l'azienda)
o l'ha misso o Battista in ta galea,
per non sentî parlâ ciù da faccenda
che aveivan spantegòu serva e portea
(descrita da San Marco in te l'agenda)
e che o Battista e te ghe rinfacciava
tûtte e votte che in ciassa o l'incontrava.

L'amiga de l'Antipa, invelenia
pe sto galletto ch'o drissava a cresta,
scibben ch'a l'agge o Bacci in prexonia
a no l'è sazia e quindi a sbraggia e a pesta
scinchè a no riesce (comme a l'è riùscia)
a ottegni che ghe fise taggiòu a testa.
Coscì che a-a fin da föa, doppo disnâ,
missa in sce ùn cabarè ghe l'han portâ.

Questo o l'è stæto o primmo di crestien
a perde a vitta de manëa violenta
solo per avei tegnùo co-o Sommo Ben.
Ma se o sciammo di Martiri o l'aumenta
(tanto che n'è stivou tutto Staggen)
chi resta o no s'arrende e o no rallenta
l'impegno de fà vinçe l'Ideale
rappresentòu da- Gexa Universale.

Sandro Patrone

da: "I Vangeli" - La Buona Novella in rima genovese - E.R.G.A.Genova