Genova ha un suo nuovo Vescovo: è Mons.
Luigi Palletti che il Cardinale Bertone ha ordinato nella Cattedrale di
san Lorenzo con la partecipazione di tutti i Vescovi della Liguria.
Il Card. Bertone, che ne ha proposto al Santo Padre la ordinazione, ha
nominato suo Vescovo Ausiliare Mons. Palletti affinchè lo affiancasse -
dopo essere stato Cancelliere della Curia Arcivescovile - nelle pratiche
concrete della vita della Archidiocesi.
"La
storia, grande e complessa, della nostra Archidiocesi - ha ricordato il
Cardinale Bertone - è ora in una fase di profonda trasformazione e la
vita religiosa è minacciata in ogni settore, nella fede del popolo,
nello stile di vita, nelle pratiche di culto. A Genova - ha detto ancora
il Cardinale ordinando il nuovo Vescovo - si evidenziano domande alle
quali si deve dare risposte: dare al sacerdozio incremento di santità e
di numero; diffondere con ogni mezzo l'istruzione religiosa e la
cultura. Il nuovo Vicario generale, ha concluso il Cardinale, sa che il
clero genovese comprende e va attuando con consapevolezza e dedizione il
programma pastorale che ho proposto".
Luigi Palletti, oggi Monsignore, è nato a Genova il 29 ottobre 1956 ed è
stato ordinato sacerdote dal Card. Siri nel 1983. In precedenza presso
il Conservatorio Paganini aveva conseguito il diploma in pianoforte. La
sua carriera ecclesiastica inizia con incarichi in parrocchia e poi in
Curia dove nel 1996 è Cancelliere. |
La nostra Confraternita nell'assemblea
generale dello scorso mese di dicembre, come previsto dallo Statuto, ha
rinnovato la Deputazione eleggendone i membri che annualmente scadono.
Prima di procedere alla designazione della Commissione elettorale per
gli adempimenti statutari, è stato accolto il suggerimento del
Confratello Padre Grasso, al fine di accrescere la partecipazione dei
Confratelli, di promuovere riunioni periodiche su temi che non è
possibile, per brevità di tempo, affrontare nel corso di assemblee
generali.
L'assemblea ha accolto la proposta del governatore Ecclesiastico di una
ripresa, come in passato, di un ciclo di letture bibliche. Il Camerlengo
ha quindi illustrato ai Confratelli, con ampie e circostanziate
informazioni le proposte di bilancio preconsuntivo 2004 e di preventivo
2005, proposte approvate all'unanimità.
Prima di procedere alle operazioni di voto, di cui a parte diamo la
composizione della nuova Deputazione, il Confratello Mario Maciò ha
consegnato ai Governatori il testo integrale in latino della Bolla di
costituzione della nostra Confraternita
frutto di un lavoro di interpretazione dei caratteri del testo
originale, fatto circa 40 anni fa con il compianto Rettore Mons. Angelo
Bonelli, affinché lo si possa tradurre in italiano per una pubblicazione
della Confraternita che ne diffonda la completa conoscenza.
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VINCERE CON IL
BENE E L'AMORE
Cari Confratelli, cari Amici,
anche il 2005 lo abbiamo iniziato
celebrando il 1° gennaio la giornata della pace, il cui tema per quest’anno
è stato: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”.
Un tema che ha richiamato alla mia mente i tanti interventi che un
nostro glorioso antico Governatore Ecclesiastico, Giacomo Della Chiesa,
divenuto Papa con il nome di Benedetto XV ed il cui pontificato ha
coinciso con i tempi dolorosissimi della prima guerra mondiale ed il suo
immediato dopoguerra, ha dedicato proprio alla pace e proprio con la
stessa prospettiva. Questi numerosi interventi sono ora raccolti in un
volume che ci consente di conoscere meglio e di apprezzare di più
l’intensità dei suoi appelli a pregare per la pace, a porre fine alla
guerra, a costruire un mondo nuovo nella riconciliazione e nella
concordia, a vincere l’odio con l’amore. L’azione di Benedetto XV nel
corso della prima guerra mondiale è forse ancora imperfettamente
conosciuta; tra i tanti suoi interventi a me piace richiamare quella
Nota di Pace ai capi dei popoli belligeranti del 1° agosto 1917,
Nota che è stata irrisa, combattuta come sorgente di disfattismo per
la sua condanna dell’inutile strage, e che in seguito è stata
quasi dimenticata. E tuttavia chi ha studiato i famosi 14 punti del
presidente americano Wilson dice che essi riprendono nella sua sostanza
la Nota di papa Benedetto XV, ivi compresa la proposta di dare
vita a una Societas Nationum. Ma soprattutto poi esiste
un’enciclica, Pacem Dei munus, che porta la data del 23 maggio
1920, festa di Pentecoste, che alla lettura si rivela quanto mai
profetica. Essa chiede ai popoli cristiani di deporre gli odi e i
risentimenti, di perdonarsi reciprocamente, di riconciliarsi nella
carità di Cristo e appoggia fortemente la creazione della Società delle
Nazioni, chiedendo il disarmo nei diversi paesi per evitare guerre in
futuro. Questa enciclica è interamente intessuta di testi biblici,
soprattutto del Nuovo Testamento, molto più per esempio che la stessa
Pacem in Terris, le cui argomentazioni si fondano sul diritto
naturale. Papa Benedetto XV sottolinea fortissimamente la necessità di
deporre gli odi e di fare una pace giusta, per consentire una vera
riconciliazione fra i popoli che si sono combattuti e per evitare
ulteriori tragedie per la nostra umanità. C’è quasi la premonizione di
quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo: la Germania, sentitasi
umiliata dal trattato di Versailles, credette che il nazionalsocialismo
le potesse ridare l’orgoglio perduto e consentirle una rivincita,
preparando così la tragedia della seconda guerra mondiale. Il richiamo
alla prima enciclica dedicata alla pace mi pare necessario in un mondo
e in una Chiesa che sembrano avere poca memoria storica, dimenticando le
prove e le testimonianze lasciate da chi ci ha preceduto nella fede e
costringendo in tal modo a ricominciare ogni volta da capo.
Non posso nascondere che fra tutti
i monumenti funerari esistenti in San Pietro forse il più bello è
proprio quello di papa Benedetto XV, dovuto a Pietro Canonica: un
sarcofago sostenuto da rami di ulivo, sopra di esso una bellissima
statua del papa raccolto in preghiera di fronte ad un bassorilievo che
rappresenta gli orrori della guerra, mentre in alto Maria tiene in
braccio il bambino Gesù che si sporge al di fuori con un grande ramo di
ulivo in mano. Questo monumento ricorda a tutti quello che il papa aveva
fatto nel corso della prima guerra mondiale per attenuarne le atrocità,
intervenendo in tutti i modi possibili, per mettere in contatto le
famiglie con i prigionieri, per organizzare soccorsi per gli ammalati e
i feriti, ma soprattutto con i suoi ripetuti e angosciati appelli alla
cessazione delle ostilità.
Che l’Europa unita e il mondo
intero non conoscano più simili flagelli! Con i rinnovati e più fraterni
auguri per un 2005 di serenità e di pace, vostro aff.mo
Don Giovanni
Cereti
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Il
nostro cuore è dal 26 dicembre u.s. con le popolazioni del sud-est asiatico
colpite dal terribile disastro che ha superato, per la sua dimensione e per
gli effetti che ha causato, ogni immaginazione umana. La Confraternita ha
provveduto immediatamente ad inviare un congruo e concreto aiuto a
testimonianza della nostra accorata partecipazione e solidarietà
La vita continua! Desidero ora formulare per Voi tutti e per le vostre
Famiglie il mio augurio più sincero affinché l’anno che ora comincia Vi
riservi tanta auspicata serenità.
Ai Confratelli che sono stati riconfermati a far parte della Deputazione ed
al neoeletto Confratello Romano Celsi vanno le nostre felicitazioni.
A mia volta desidero ringraziare tutti Voi per avermi concesso, ancora una
volta, la vostra fiducia che interpreto come approvazione per quanto la
precedente Deputazione ha realizzato nel proprio biennio di competenza.
La Confraternita ha iniziato l’anno con due significative iniziative che
vogliono testimoniare la sempre rinnovata devozione alla Vergine Madre ed il
ritorno alla originaria missione ospedaliera della Fondazione Meliaduce
Cicala. che ci vuole sensibili ad erogare servizi nel sociale.
Infatti abbiamo accolto con gioia nel nostro complesso, piccolo lembo della
terra di Liguria in Roma, l’immagine della Madonna dei Miracoli, venerata a
Moneglia, a ricordo del nostro compianto Confratello Padre Spiazzi che a Lei
era particolarmente devoto. L’opera in ceramica, realizzata per noi dalla
savonese Renata Minuto è, a mio avviso, quella che meglio testimonia
l’eccellenza raggiunta da questa splendida artista ligure.
Infine è stato possibile rivitalizzare l’antica collaborazione con il
“Fatebenefratelli” ospitando, a partire dal mese di gennaio, i “Corsi di
profilassi ed umanizzazione alla nascita” e di formazione per conduttori di
detto programma.
Sarà un modo concreto ed efficace per promuovere la difesa della Vita, della
Genitorialità e della Famiglia. Di questo ritorno, auspicato da tempo, siamo
particolarmente lieti e compiaciuti.
Tutti i Confratelli e gli Amici della Confraternita, che stanno divenendo
sempre più numerosi, sono invitati a diffondere la conoscenza del nostro
sito (http://sgbg.interfree.it)
che in pochi mesi ha già registrato circa 800 visitatori. Detto sito viene
costantemente aggiornato (vi si potranno, fra l’altro, trovare tutti i
numeri di questa nostra pubblicazione bimestrale nonché i Programmi di
attività ) e costituisce la nostra finestra sul mondo della comunicazione
telematica, mondo nel quale abbiamo ritenuto utile essere presenti per la
diffusione della nostra immagine e della nostra missione.
Infine desidero rivolgermi agli Amici della Confraternita per invitarli,
come già fatto in occasione della loro Festa dello scorso novembre, a
partecipare attivamente e concretamente alla vita confraternale iniziando
con il comunicare in Segreteria o direttamente al loro Delegato Confratello
Gian Maria Villa Multedo (tel. 06.8845572) la loro disponibilità per i tipi
di contributo che intendono offrire.
Con l’amicizia e la cordialità di sempre
Alberto Urbinati
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LE
GUIDE SI INCONTRANO IN CONFRATERNITA
INSIEME PER L'ETIOPIA
Il 22
febbraio un gruppo di Guide e Capo dell’AGI (Associazione Guide Italiane,
confluita nell’AGESCI-Ass.Guide e Scout Cattolici Italiani-nel 1974) si è
riunito nella sede della Confraternita per il tradizionale incontro della
“Giornata del Pensiero”, dedicata all’amicizia fra le Guide e gli Scout di
tutto il Mondo.
Anche quest’anno il pensiero del gruppo è stato rivolto in particolare allo
scoutismo etiopico, che il gruppo romano sostiene con l’appoggio al progetto
“HARAMBEE ETIOPIA” (“lavoriamo insieme per l’Etiopia”) promosso e attuato
dalla Fondazione Brownsea di Bergamo con il supporto di altre associazioni
scout e dell’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout.
Obiettivo prioritario di Harambee è promuovere l’autosviluppo attraverso
azioni educative e iniziative di crescita comunitaria nel rispetto delle
usanze, della dignità della persona e dell’esperienza della popolazione
locale; i suoi interventi non sono di carattere assistenziale ma mirano al
coinvolgimento della comunità con l’intento di prepararla a gestire in
autonomia le attività realizzate. L’educazione e la formazione dei capi e
dei ragazzi secondo il metodo scout vuole prepararli a servire il loro
paese, inseriti coscientemente nelle sue problematiche. Perciò l’intervento
prevede una partecipazione limitata di volontari e la condivisione con i
locali in ogni fase del progetto.
Il
referente del Progetto Etiopia, Ettore Frigerio, ha illustrato il lavoro
svolto quest’anno a Gassa Chare, paese indicato dall’Associazione Etiopica
per la creazione di un centro scout con caratteristiche tali da integrarsi
nella vita del villaggio e diventare un luogo di incontro e di servizio.Le
prime necessità emerse dalle richieste dei locali sono state la
trivellazione di un pozzo e la costruzione di una rete di distribuzione
idrica, importante sia dal punto di vista igienico-sanitario che da quello
sociale, perché affrancherebbe le donne dall’onere della raccolta e del
trasporto dell’acqua e darebbe loro la possibilità di partecipare a
iniziative scolastiche ed educative. In secondo luogo è stato chiesto
un’aiuto per la riforestazione di vaste aree depauperate per l’utilizzo non
pianificato del legname per le costruzioni e la cucina.
Martino, uno scout del Clan Bergamo 3 che ha partecipato ad un campo sul
posto ha presentato la sua esperienza personale e di gruppo nei rapporti con
la popolazione, specialmente con i bambini, numerosissimi ed in maggioranza
soli ed in situazione critica, perché orfani e perché la famiglia
“allargata” tradizionale comincia a sfaldarsi.
In spirito di comunione con questi fratelli l’incontro è iniziato con una
messa celebrata in rito alessandrino-etiopico (ma in italiano) da Abba
Mehari, della Comunità Cistercense dei Santi Vincenzo e Anastasio di Roma, e
Abbas Habteleul, del Collegio Etiopico. La liturgia risale all’introduzione
del Cristianesimo nel IV° secolo ad opera di San Frumenzio, e prevede un
continuo dialogo fra il celebrante, il diacono ed il popolo. Particolarmente
intenso è stato verificare la coincidenza anche lessicale con il rito romano
in tre momenti fondamentali: il “Credo” nella formula degli Apostoli, le
parole della Consacrazione, il “Padre Nostro”.
Altro momento importante: la cena di amicizia. In spirito di povertà e
solidarietà, ogni partecipante doveva portare solo solo un po’ di riso
bollito, da condire con verdure e salse preparate da alcune volontarie. Ma
queste erano tanto buone e abbondanti e la gioia di ritrovarsi così grande,
che di cena “povera” non si può proprio parlare!
Grazie alla Confraternita per averci accolto.
Emilia Bagnasco Angiolino
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ITINERARIO MISTICO DI SANTA CATERINA
Il
16 febbraio per iniziativa della Congregazione della Madonna della
Misericordia di Savona si è tenuta nella nostra sede la conferenza della
Consorella Maria Luigia Ronco Valenti sul tema “L’ITINERARIO MISTICO E
SPIRITUALE DI CATERINA FIESCHI ADORNO LA SANTA LAICA GENOVESE”. Dopo
aver tratteggiato la figura della Santa nel contesto storico in cui è
vissuta la Consorella ha ricordato episodi della sua vita che nella loro
drammaticità hanno stimolato la sua devozione a Cristo e tracciato il suo
cammino verso la santità.
La Consorella ha poi fatto un’acuta e
approfondita analisi degli scritti di Caterina Fieschi raccolti dai suoi
discepoli che rappresentano il suo testamento spirituale e il suo itinerario
mistico, essi comprendono: “IL TRATTATO SUL PURGATORIO” e “IL
DIALOGO TRA L’ANIMA IL CORPO E L’AMOR PROPRIO”.
La
conferenza è stata molto apprezzata e seguita con interesse (vedi
la pagina con le foto).
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QUESTI GLI APPUNTAMENTI
NELLA NOSTRA CHIESA
Appuntamenti nella
nostra chiesa per le prossime settimane:
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venerdì 18 marzo:
festa della Madonna della Misericordia, patrona della Congregazione
femminile: alle ore 18 celebrazione dell’Eucaristia;
-
domenica 20 marzo:
domenica delle Palme: ore 10.30, celebrazione della benedizione e della
processione con le Palme, seguita dalla celebrazione dell’Eucaristia con
la lettura della Passione;
-
mercoledì 23 marzo:
ore 17.30 ritiro spirituale con meditazione del vangelo della Passione;
-
giovedì santo 24
marzo: ore 18 Messa in Coena Domini, seguita dall’esposizione solenne
del Santissimo Sacramento (fino alle ore 23, e per tutto il venerdì
santo);
-
venerdì santo 25
marzo: ore 18 celebrazione liturgica specifica del Venerdì santo;
-
Domenica di Pasqua
27 marzo: celebrazione dell’Eucaristia alle ore 8.30 e 11;
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lunedì di Pasqua 28
marzo: ore 11 celebrazione dell’Eucaristia.
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- Il
giornalismo cattolico genovese, con il nuovo anno, ha assunto un nuovo
volto. Il “SETTIMANALE cattolico” è diventato “IL CITTADINO”.
IL
CITTADINO
Settimanale cattolico di
Genova |
Nel
1975 il Card. Siri aveva voluto che la Chiesa genovese tornasse ad avere
una sua stampa, come in passato, e diede incarico a Mons. Giulio
Venturini di dare vita al “SETTIMANALE”, voce della Chiesa diocesana,
che in 28 anni è sempre più cresciuto ed affermato.
Con il
nuovo anno il n.1 del periodico di informazione, uscito il 16 gennaio
2005, si chiama “IL CITTADINO”, Settimanale cattolico di Genova. Il
“SETTIMANALE” ha voluto riprendere il nome di una vecchia testata:
gloriosa sarebbe stata se si fosse chiamato “IL NUOVO CITTADINO”. E’
stata la testata, questa, di un quotidiano che, con i Cardinali
Minoretti prima e Boetto dopo, non si è mai piegato ad alcuna prepotenza
per difendere i valori cristiani. La sua voce, dopo lungo silenzio,
riprese il 25 aprile del 1945 quando Genova venne consegnata, libera, al
Card. Boetto.
Al
nuovo settimanale il più caloroso augurio “ad maiora”!
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Nel salone d’onore di Palazzo Spinola, sede della Provincia di
Genova, con la presentazione del libro di Susanna Calissano
“l’Operaio Ligure e la FOLC, tra impegno sociale e memoria” sono
stati ricordati 120 anni di storia de “L’Operaio Ligure”, il
giornale della Federazione Operaia Cattolica Ligure. Una storia
religiosa e civile della città di Genova. In quest’opera si
incontrano e si mettono in rilievo personaggi illustri, spesso
ingiustamente dimenticati, che hanno “pilotato” quel movimento
cattolico che si ispirava alla “Rerum Novarum” di Leone XIII.
-
L’opera della Calissano spazia dalle libertà costituzionali concesse
nel 1948 da Carlo Alberto alla fondazione delle prime Associazioni
operaie, alla prima Società Operaia Cattolica del 1854, fino alle
Confraternite, che fanno della Chiesa genovese una fucina di
iniziative sociali.
Alla presentazione del libro di Susanna Calissano erano presenti,
con il Presidente della Provincia Repetto, Mons. Carlo Caviglione,
Direttore dell’”Operaio Ligure” e Mons. Molinari, assistente
federale, che ha portato il saluto del Cardinale.
- Il
Nostro “Lunaio” ha voluto dare questa volta tutto il suo spazio a due
avvenimenti veramente storici che lo meritavano e che danno il tono a
tutto il “Lunaio”. Al prossimo numero la cronaca di altri avvenimenti
che non “scappano” al Bacciccia.
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ZEUGHI D'AEGUA
Zêughi d'aegua
che pan
feûgge d'argento,
ramme d'Arvî
ingarbûggiae de stelle
vegnan da-õ-çe
da-i-teiti da Liguria
a desghêuggiàse a fin
int'ûn "fiordo" de mâ
ch'õ cianze blêu.
Memöia sõttovõxe
d'aeghe e schêuggi.
Sandra Cirani |
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