24.6.07

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NATIVITA' DI S. GIOVANNI BATTISTA - ANNO C

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,57-66,80)


 

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: “No, si chiamerà Giovanni”. Le dissero: “Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome”. Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: “Giovanni è il suo nome”. Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: “Che sarà mai questo bambino? ” si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

 

 
 
 


La Chiesa celebra oggi la solennità della nascita di San Giovanni Battista. Si tratta dell’unico santo di cui si celebra liturgicamente la nascita. Ciò indica la sua grandezza: egli è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo del Nuovo. Non solamente ha annunziato una promessa, ma ha indicato presente colui che ne è l’oggetto: Gesù, l’Agnello di Dio.


Il brano del Vangelo di Luca ci narra brevemente la sua nascita miracolosa: nasce da una madre sterile ed anziana. La nascita è immersa in un’atmosfera di stupore e di gioia. I vicini e i parenti si rallegrano con Elisabetta per la grazia che Dio le ha concesso e manifestano la loro compartecipazione alla sua felicità.
Conformemente al comando già dato da Dio ad Abramo e riconfermato nella legge di Mosè, il bambino all’ottavo giorno dalla sua nascita viene circonciso. La circoncisione è segno dell’appartenenza al popolo eletto, la garanzia di partecipare alle benedizioni promesse ad esso; è un segno del patto tra Dio ed Israele; è il segno distintivo da quelli che non sono israeliti.
Al bambino è imposto il nome del padre, Giovanni, nonostante che nella parentela nessuno portasse tale nome. Ciò era stato richiesto dall’angelo (cf Lc 1,13). Giovanni significa “Dio ha fatto grazia”. Esso indica in modo luminoso la missione del Precursore, esprime la “grazia" con cui Dio lo avvolge.
Al momento dell’imposizione del nome si compie un nuovo miracolo: Zaccaria riacquista la parola. Tutti ne furono meravigliati. E’ da ricordare che Zaccaria era diventato muto per non avere creduto all’angelo che gli annunciava la nascita miracolosa di un figlio.
Davanti al manifesto intervento di Dio i testimoni oculari sono presi da sacro timore: “Che sarà mai questo bambino? ” si dicevano. La notizia della nascita miracolosa si diffonde in tutta la regione montuosa della Giudea.
La frase finale: "La mano del Signore stava con lui" e la successiva aggiunta sulla crescita mirabile del bambino evocano le stesse qualità che si ripeteranno in pienezza per Gesù.
La liturgia nel farci leggere il racconto della nascita miracolosa di Giovanni Battista vuole evidenziare la straordinaria missione alla quale egli è chiamato: preparare la venuta di Gesù e additarlo presente nel mondo. L’Evangelista Luca mette in risalto alcune caratteristiche di Giovanni. E’ un predicatore: è la voce che grida nel deserto. E’ il testimone di Gesù: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me… egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. E’ umile: pone al centro Gesù. Si proclama semplice precursore. Ad una inchiesta ufficiale sulla sua identità risponde di non essere degno di sciogliere il legaccio dei sandali di Gesù . E’ profeta coraggioso sino al martirio.
La grandezza di Giovanni è proclamata nel prologo del quarto Vangelo, che colloca Giovanni in rapporto con il Verbo fatto carne: Giovanni non era la luce, ma il testimone della luce. Egli venne per rendere testimonianza alla luce affinché tutti credessero per mezzo di lui (cf Gv 1, 7 s).


L’invito di Giovanni alla conversione, ad accogliere Gesù presente nel mondo risuona costante e perenne nella Chiesa di ogni tempo.
Anche noi siamo chiamati ad indicare Gesù presente nel deserto delle nostre città. E lo facciamo con la nostra fede, con la nostra testimonianza, con il nostro annunzio coraggioso.

 

 
 


 

O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista
a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto,
allieta la tua Chiesa con l’abbondanza
dei doni dello Spirito,
e guidala sulla via della salvezza e della pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…