<<< |
L'AVVENTO |
L’Avvento è il
periodo dell’anno liturgico che ci prepara alla celebrazione della
solennità del S. Natale. Esso però non è un puro ricordo della venuta
storica di Gesù, realizzatasi due mila anni or sono. Gesù è venuto nel
mondo per incontrare tutti gli uomini e portare loro la salvezza.
L’Avvento vuole evidenziare questa permanenza di Gesù nella storia e
suscitare dentro il cuore dell’uomo il desiderio di lasciarsi incontrare
da Lui. Allo stesso tempo intende aprire la nostra vita alla venuta di
Gesù nella veste di giudice alla fine del mondo. Ci invita, quindi, a
prendere coscienza che il tempo che viviamo si snoda tra la venuta di
Gesù e la sua manifestazione nella gloria alla fine della storia. Ci
troviamo tra il già della sua venuta tra noi e l’attesa del suo ritorno
glorioso alla fine dei tempi. Per ciascuno di noi c’è la venuta del
Signore al momento della nostra morte. Egli verrà a prenderci dopo
averci assicurato di prepararci un posto con Lui nella gloria.
|
4° Domenica di
Avvento |
VANGELO
secondo Matteo (1,18-24) |
|
|
|
|
|
 |
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria,
essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere
insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe
suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di
licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste
cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli
disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con
te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai
Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e
partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa
Dio con noi».
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato
l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. |
Riflessione

 |
|
|
|
|
|
|
|
|
3° Domenica di
Avvento |
VANGELO
secondo Matteo (11,2-11) |
|
|
|
|
|
 |
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito
parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli
mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo
aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a
Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista,
gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono,
i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato
è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni
alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a
vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che
vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che
cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi,
più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco,
dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli
preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più
grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei
cieli è più grande di lui». |
Riflessione

 |
|
|
|
|
|
|
|
|
2° Domenica di
Avvento |
VANGELO
secondo Matteo (3,1-12) |
|
|
|
|
|
 |
In quei giorni, venne Giovanni il
Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli
infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando
disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del
Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava
un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai
fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora
Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano
accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume
Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse
loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter
sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della
conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi:
“Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste
pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta
alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon
frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo
nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è
più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli
vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e
pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma
brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». |
Riflessione

 |
|
|
|
|
|
|
|
|
1° Domenica di
Avvento |
VANGELO
secondo Matteo (24,37-44) |
|
|
|
|
|
 |
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come fu ai giorni
di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come
nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano,
prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e
non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì
tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora
due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato.
Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra
lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse
in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si
lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti,
perché nell’ora che non immaginate il Figlio dell’uomo verrà”. |
Riflessione

 |
|
|
|
|
|