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25 dicembre 2016


Natale del Signore

dal Vangelo di Giovanni (1,1-18)
 

 

COMMENTO

Il brano del Vangelo che la Liturgia ci propone è il prologo del Vangelo di S. Giovanni, che sintetizza il mistero dell’Incarnazione. La Liturgia ce lo propone per farne gustare l’altezza e la profondità.
Vogliamo coglierne alcuni aspetti, che ci aiutino a comprendere il ruolo che esso deve giocare nella nostra vita di cristiani.
Il punto culminante del brano è espresso nel v. 14: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Colui che viene ad abitare in mezzo a noi è il Figlio di Dio “per mezzo del quale tutto è stato fatto e senza di Lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste”. “Farsi carne” non significa puramente farsi uomo. La parola greca “sarx” (= carne) - la quale corrisponde a quella ebraica “basar” - contrassegna l’uomo nel suo stato di debolezza, di morte ed anche di peccabilità. Manifesta tutto il realismo dell’incarnazione. Il Figlio di Dio l’eterno, si inserisce nel flusso del tempo; Egli,l’infinito, assume forma umana. Si fa completamente solidale con l’uomo. E’ il profondo e volontario suo abbassamento.
Egli viene per “ abitare in mezzo a noi”; il testo greco esprime la ricchezza di questo venire ad abitare in mezzo, dicendo: Egli “ pone la sua tenda in mezzo a noi”. Non si tratta di una presenza passeggera. Il Figlio di Dio resta, ormai è diventato uno di noi. Il cosmo, lo spazio e il tempo, la storia, le cose, l’uomo, tutto acquista finalmente un senso perché in essi si inserisce il Figlio di Dio. Ed è sorprendente che in questo suo abbassarsi, nel suo farsi uno di noi, si rivela la sua gloria.
Egli viene; ed è vita per l’uomo, è luce che annulla le tenebre del peccato. E’ venuto per amore dell’uomo, per salvarlo dal peccato. Ecco perché il suo essere nel mondo divide l’umanità in figli della luce:coloro che lo accolgono, e in i figli delle tenebre: quelli che lo respingono. Coloro che l’accettano ricevono il potere di “diventare figli di Dio”.
Il brano del Vangelo ci mette di fronte all’immenso amore di Dio. E’ proprio questo amore che provoca alla scelta.

RIFLESSIONE

Il brano del Vangelo che la Liturgia ci propone è il prologo del Vangelo di S. Giovanni, che sintetizza il mistero dell’Incarnazione. La Liturgia ce lo propone per farne gustare l’altezza e la profondità.
Vogliamo coglierne alcuni aspetti, che ci aiutino a comprendere il ruolo che esso deve giocare nella nostra vita di cristiani.
Il punto culminante del brano è espresso nel v. 14: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Colui che viene ad abitare in mezzo a noi è il Figlio di Dio “per mezzo del quale tutto è stato fatto e senza di Lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste”. “Farsi carne” non significa puramente farsi uomo. La parola greca “sarx” (= carne) - la quale corrisponde a quella ebraica “basar” - contrassegna l’uomo nel suo stato di debolezza, di morte ed anche di peccabilità. Manifesta tutto il realismo dell’incarnazione. Il Figlio di Dio l’eterno, si inserisce nel flusso del tempo; Egli,l’infinito, assume forma umana. Si fa completamente solidale con l’uomo. E’ il profondo e volontario suo abbassamento.
Egli viene per “ abitare in mezzo a noi”; il testo greco esprime la ricchezza di questo venire ad abitare in mezzo, dicendo: Egli “ pone la sua tenda in mezzo a noi”. Non si tratta di una presenza passeggera. Il Figlio di Dio resta, ormai è diventato uno di noi. Il cosmo, lo spazio e il tempo, la storia, le cose, l’uomo, tutto acquista finalmente un senso perché in essi si inserisce il Figlio di Dio. Ed è sorprendente che in questo suo abbassarsi, nel suo farsi uno di noi, si rivela la sua gloria.
Egli viene; ed è vita per l’uomo, è luce che annulla le tenebre del peccato. E’ venuto per amore dell’uomo, per salvarlo dal peccato. Ecco perché il suo essere nel mondo divide l’umanità in figli della luce:coloro che lo accolgono, e in i figli delle tenebre: quelli che lo respingono. Coloro che l’accettano ricevono il potere di “diventare figli di Dio”.
Il brano del Vangelo ci mette di fronte all’immenso amore di Dio. E’ proprio questo amore che provoca alla scelta.


PREGHIERA
Signore, Dio onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito. Per il nostro Signore…