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14 giugno 2020 |
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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
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Dal vangelo secondo Gv (6,51-58) |
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Gesù disse:” Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo”. Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare? ”. Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. CPMMENTO RIFLESSIONI 1. Il mistero di morte di risurrezione di Cristo, come offerta sacrificale, come dono di vita si attualizza, nello scorrere della storia, nell’eucaristia. Essa continua nella storia il grande mistero dell’amore salvifico, redentivo divino. E’ in questa prospettiva che va riscoperta e vivificata costantemente la gioia della partecipazione attiva alla S. Messa, l’ardente desiderio dell’adorazione frequente di Gesù presente nell’eucaristia. 2. L’ eucaristia è il mistero della più intima comunione con Gesù. “Rimanete in me ed io in voi” (Gv 15,4).Unendoci a Lui siamo progressivamente trasformati, santificati. In Lui e per Lui troviamo la forza per essere coraggiosi testimoni ed annunciatori del vangelo. Da qui la necessita di accostarci frequentemente all’eucaristia mediante la S. Comunione. Ma dobbiamo farlo senza banalizzare l’eucaristia. Si è invitati a partecipare all’eucaristia con la massima dignità. Ricordiamo il richiamo di S. Paolo ai cristiani di Corinto:”Chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” ( 1 Cor11,29). 3. La partecipazione all’Eucaristia è garanzia di vita eterna. Gregorio di Nissa rileva al riguardo:” Per dono della sua grazia Cristo distribuisce se stesso ad ogni credente….fondendosi con i corpi dei credenti per dare la certezza che mediante quest’unione immortale, anche l’uomo può partecipare all’incorruzione”. L’eucaristia è “farmaco di immortalità”. L’uomo di oggi ha perduto il senso dell’eternità. Non se ne parla più. Riscoprire il destino eterno mediante l’eucaristia significa dare senso alla nostra vita di ogni giorno. 4.L’eucaristia edifica la Chiesa. Tale assioma è reale perché eucaristia e Chiesa sono rapportate essenzialmente.. Alle volte dobbiamo costatare che nelle nostre comunità cristiane diminuisce sempre più il senso di Chiesa. S. Paolo varie volte rimarca l’orizzonte comunitario dell’eucaristia. Ricordiamoci che la forza dell’amore eucaristico ci fa superare le divisioni, ci aiuta ad essere sostegno per i deboli nella fede, attenti nei confronti dei bisognosi. |
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