Quando Giuda fu uscito [dal
cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e
Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche
Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli,
ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate
gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni
gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli
uni per gli altri».

COMMENTO
Le parole di Gesù riportate dal Vangelo odierno sono state da lui
pronunciate dopo che egli ha svelato il nome del traditore, Giuda, e
dopo che questi si è allontanato dal Cenacolo. Dal momento in cui Giuda
è andato via per mettere in pratica il suo tradimento, Gesù ritiene già
avviato il dramma della sua passione. Ma nel momento in cui Egli si
consegna alle potenze delle tenebre esplode la sua gloria. Nel parlare
della sua gloria Gesù adopera un’espressione che fa riferimento al
passato ed al futuro. La passione, la morte, la risurrezione e
l’ascensione sono considerate come una sola azione. E’ importante
mettere in risalto che la glorificazione di Gesù avviene per opera del
Padre e che la manifestazione della gloria del Padre avviene nel Figlio.
Il Figlio è glorificato perché il Padre è glorificato in lui, perché il
Padre manifesta in lui la sua gloria. Siamo messi così davanti al
misterioso rapporto di unità di natura tra il Padre e il Figlio: “Io e
il Padre siamo una cosa sola”(Gv 10,30). Gesù, dopo aver parlato della
sua gloria e di quella del Padre, annunzia la sua partenza: “ Figlioli,
ancora per poco sono con voi”. La sua mancanza procurerà nell’immediato
sofferenza ai discepoli. Essi comprenderanno in seguito il vantaggio che
verrà loro dal ritorno di Gesù al Padre. Gesù lascia loro come
testamento una nuova regola di vita: l’amore reciproco. Essa è la norma
sicura che dovrà dirigere il loro comportamento davanti agli uomini.
Questo comandamento manterrà lo spirito di Gesù vivo tra loro.
1. Il comandamento che Gesù lascia è “ nuovo”: In che cosa consiste
la novità, se esso già esisteva nell’Antico Testamento, dove leggiamo
“Amerai il prossimo tuo come te stesso” ? ( Lv 19,18). Ciò che
contraddistingue il comandamento che ci dà Gesù, la sua novità è il
fatto che dobbiamo amarci come Egli ci ha amati: “come io vi ho amati” (
Gv13,34). Non certamente quanto Egli ci ha amati; questa sua misura è
impossibile. Ma come Egli ci ha amati, cioè con il suo stile, quello del
disinteresse, della tenerezza, del perdono, della misericordia. Questo è
l’amore che ci rinnova e ci rende felici. Amare nella logica del Vangelo
non è un obbligo, ma una necessità per vivere, per respirare. Il
filosofo Maritain diceva: “abbiamo bisogno tutti di molto amore per
vivere bene”.
2. Amarsi come Gesù ci ha amati è un dono che viene dal Padre :
“…l’amore di Dio è stato riversato nei vostri cuori per mezzo dello
Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,6).
3.“ Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete
amore gli uni per gli altri”.Non basta essere credenti, ma occorre
essere anche credibili. Dio si mostra agli altri con il nostro amore
reciproco. Esso deve essere testimoniato davanti agli uomini. Esso
costituisce l’identità del seguace di Gesù.
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