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XXIV Domenica del tempo ordinario
XXV Domenica del tempo ordinario

VANGELI  DELLA  DOMENICA

 

1 ottobre 2023

XXVI Domenica del tempo ordinario
Anno A

Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)

 
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

COMMENTO
La parabola presentataci dalla liturgia odierna è una composizione ben strutturata, delineata entro due domande: “Che ve ne pare?” “Chi dei due ha fatto la volontà del padre?”, le quali sono volte a far prendere una decisione. Gesù interpella gli ascoltatori, volendone avere una risposta. Saranno essi stessi ad autocondannarsi. La parabola fa parte delle tre parabole (dei vignaioli omicidi, degli invitati a nozze), che sono definite di “rottura”.
Infatti con esse Gesù mette sotto accusa i giudei, particolarmente le autorità giudaiche, che non lo riconoscono come l’inviato da Dio; anzi lo respingono, pensando in tal modo di fare onore a Dio (cf Gv 16,2), di seguire la sua volontà.
Nella parabola odierna – esclusiva di Matteo - i due figli rappresentano due tipi di ascoltatori a cui Gesù si rivolge: quelli che a prima vista acconsentono e poi dissentono; quelli che invece non ascoltano e poi assentono.
I primi sono i giudei, le autorità giudaiche che osservano la legge come espressione della volontà di Dio, hanno detto sì, ma si oppongono al disegno di Dio manifestatosi in Cristo. Dicono sì, quando questo sì si identifica con la loro volontà.Allorché la volontà di Dio si manifesta in un altro modo, vi si oppongono. La loro colpevole defezione è presente già ai tempi di Giovanni il Battista; non gli hanno creduto. Il loro atteggiamento nei riguardi di Gesù è di chiusura ostile. Gli ascoltatori esecutori sono i pubblicani, le prostitute i quali, a differenza dei presuntuosi giudei, accettano Cristo. Per loro il suo messaggio era esigente: richiedeva un cambiamento di vita. Essi si aprono all’iniziativa di Dio, pentendosi. Sono apprezzati da Gesù non per la loro maniera di vivere, ma per la loro capacità di aprirsi alla volontà di Dio.

RIFLESSIONE
a parabola smaschera il nostro comportamento quando si limita a professare la fede verbalmente, ma di fatto non adempie la volontà di Dio. Vuole farci comprendere che i veri discepoli di Gesù sono coloro che fanno la volontà del Padre, che è nei cieli (cf Mt 12,50). “Fare la volontà del Padre” è un’idea centrale che il Vangelo di Matteo sottolinea in modo del tutto particolare. Il nostro amore per Dio è vero quando si manifesta nel compiere quello che piace a Lui. La parabola è anche un forte richiamo ad essere perseveranti nella nostra fedeltà al Signore. Tutti possiamo correre il pericolo di diventare figli disubbidienti.


Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.
(Salmo 24)


 

[Testi tratti dall'Archivio generale in dotazione]