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  XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
XXXIV Domeica del Tempo Ordinario

Vangeli della Domenica

Tempo di Avvento
Anno A

Immagine da Vatican News

 

30 novembre 2025

Prima Domenica di Avvento
Anno A

Dal Vangelo secondo Matteo (24,37-44)

 

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

COMMENTO
L’Avvento è il periodo dell’anno liturgico che ci prepara alla celebrazione della solennità del S. Natale. Esso però non è un puro ricordo della venuta storica di Gesù, realizzatasi due mila anni or sono. Gesù è venuto nel mondo per incontrare tutti gli uomini e portare loro la salvezza. L’Avvento vuole evidenziare questa permanenza di Gesù nella storia e suscitare dentro il cuore dell’uomo il desiderio di lasciarsi incontrare da Lui. Allo stesso tempo intende aprire la nostra vita alla venuta di Gesù nella veste di giudice alla fine del mondo. Ci invita, quindi, a prendere coscienza che il tempo che viviamo si snoda tra la venuta di Gesù e la sua manifestazione nella gloria alla fine della storia. Ci troviamo tra il già della sua venuta tra noi e l’attesa del suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. Per ciascuno di noi c’è la venuta del Signore al momento della nostra morte. Egli verrà a prenderci dopo averci assicurato di prepararci un posto con Lui nella gloria.
La pagina del Vangelo odierno ci parla della venuta di Gesù come giudice alla fine della storia. Nel descrivere questo evento Gesù sottolinea tre concetti: l’incertezza dell’ora, il giudizio che irrompe all’improvviso e opera la separazione per la salvezza o per la rovina, la necessita della vigilanza. Con riferimento all’incertezza Egli richiama il diluvio, il quale accadde all’improvviso e l’arrivo del ladro notturno, che viene quando il padrone della casa non se lo aspetta. L’irrompere improvviso del giudizio è illustrato tramite due quadretti in cui compaiono rispettivamente due uomini e due donne intenti al loro lavoro quotidiano. Due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.
Circa la vigilanza Gesù sottolinea la necessità di stare pronti, di stare continuamente in attesa. Ciò che è incerto può sopraggiungere in ogni momento.
La Liturgia mira a riaccendere in noi il desiderio dell’ attesa del ritorno del Signore. L’avvento è tempo del desiderio del Signore. Colui che celebriamo come venuto nella carne (a Natale) è colui che attendiamo come il veniente nella gloria. Egli stesso ci ha promesso che tornerà. La tentazione che può entrare nel cuore del cristiano è quella di non attendere e quindi di vivere come se dovessimo restare per sempre in questo mondo. L’attesa ci spinge oltre questa prospettiva. Attendiamo il Signore vigilando. La vigilanza non è evasione dalla storia, ma impegno nella storia. La storia è il luogo dove si prepara e si decide l’incontro definitivo con Gesù. Lo sguardo verso il suo ritorno deve rendere risolutivo il presente di ogni giorno.
La Liturgia ci invita a ripensare il senso della nostra esistenza. Ciò comporta anzitutto entrare in noi stessi, esaminare con sincerità quale posto Gesù occupa nella nostra vita, nei nostri pensieri, nelle nostre decisioni, nel nostro comportamento morale a livello personale e sociale. Comporta decidersi veramente per Lui. La preghiera più intensa, il silenzio interiore, la meditazione della parola Dio, l’accostamento al sacramento della riconciliazione e dell’Eucaristia ci aiuteranno a comprendere che vivere da vigilanti in attesa dell’incontro definitivo con Gesù significa vivere da cristiani che ogni giorno si decidono veramente per Lui.
 


Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
(Salmo 121)


 

[Testi tratti dall'Archivio generale in dotazione]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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