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Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e
Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti,
i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti
fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei
cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse:
«Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un
mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua
casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri
per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e
in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo
tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai
risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu
risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

COMMENTO
La festa della dedicazione della basilica di San Giovanni in
Laterano, prende, oggi, il posto della trentaduesima domenica del Tempo
Ordinario.
Qualche notizia storica sulla Basilica ci aiuterà a comprendere il
significato di questa precedenza. La festa della Dedicazione della
Basilica è molto antica; risale al XII secolo. In origine veniva
celebrata soltanto a Roma. Fu estesa a tutte le chiese di rito romano La
Basilica, infatti è la cattedrale di Roma e considerata la madre di
tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Essa è segno di comunione e di
amore con la cattedra di Pietro che guida i credenti in Cristo nella
fede, e li tiene uniti nella carità.
La liturgia ci propone in quest’occasione il testo di Giovanni dove
Gesù, dopo avere scacciato i mercanti dal tempio di Gerusalemme, afferma
che il nuovo tempio sarà il suo corpo risorto. Il tempio di Gerusalemme
ha finito di svolgere la sua funzione di segno della presenza divina. In
Gesù si incontra Dio. I cristiani diventano tempio spirituale di Dio
come prolungamento del corpo di Cristo. Tale insegnamento è messo in
risalto da S. Paolo. La Chiesa è il tempio di Dio, edificato su Cristo
fondamento e pietra angolare (1 Cor 3,10-17; 2 Cor 6,16; Ef 2,20ss). I
membri della Chiesa, presi individualmente, sono anche essi templi di
Dio, templi dello Spirito Santo (Rm 8,11;1 Cor 6,19). Le due realtà sono
intimamente connesse. Poiché il corpo risorto di Gesù, in cui abita
corporalmente la divinità, è il tempio di Dio, i cristiani membri di
questo corpo sono con esso il tempio spirituale di Dio. Ed è quello che
Pietro ci dice nella sua prima lettera: “ Carissimi, stringendovi a
Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa
davanti a Dio, anche voi, venite impiegati come pietre vive, per la
costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per
offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.”
Dobbiamo prendere sempre maggiormente coscienza di questa bella verità:
siamo tempio di Dio. Gesù insegna che il tempio di Dio è, primariamente,
il cuore dell'uomo che ha accolto la sua parola. Parlando di sé e del
Padre dice: "Noi verremo in lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv
14, 23). Paolo scrive ai cristiani: "Non sapete che voi siete il tempio
di Dio?" (1 Cor 3, 16). Tempio nuovo di Dio è, dunque, il credente. Ma
luogo della presenza di Dio e di Cristo è anche là, "dove due o più sono
riuniti nel suo nome" (Mt 18, 20). Il concilio Vaticano II arriva a
chiamare la famiglia cristiana una "chiesa domestica" (LG, 11), cioè un
piccolo tempio di Dio, proprio perché, grazie al sacramento del
matrimonio, essa è, per eccellenza, il luogo in cui "due o più" sono
riuniti nel suo nome.
A che titolo, allora, noi cristiani siamo chiamati a recarci in chiesa
ogni domenica se ognuno di noi può adorare il Padre in spirito e verità
nel proprio cuore, o nella sua casa? Perché questo obbligo? La risposta
è che Gesù Cristo non ci salva separatamente gli uni dagli altri; egli è
venuto a formarsi un popolo, una comunità di persone, in comunione con
lui e tra di loro. La messa domenicale è la migliore espressione e
realizzazione del tempio di Dio. Nella messa celebriamo il mistero della
morte e risurrezione di Cristo, affratellati dalla stessa fede,
dall’unico pane eucaristico.
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